In questo nuovo video, il Maestro Costantino Valente illustra le caratteristiche dei tre centri energetici più importanti presenti nel nostro corpo, sui quali si concentrano gli esercizi del Nei Qi Gong, e dei cosiddetti “tre tesori”, ovvero le tipologie di energia ad essi legate.

I tre centri, chiamati Dantian, sono localizzati all’interno del corpo e vengono suddivisi secondo questa schematizzazione:

  • Xia Dantian (inferiore), situato nell’addome, circa tre dita sotto l’ombelico
  • Zhong Dantian (medio), situato in corrispondenza dello sterno, all’altezza del cuore
  • Shang Dantian (superiore), all’interno della testa, dietro il punto mediano tra le sopracciglia

Ogni Dantian ha un suo ruolo nel nostro corpo, determinato dal tipo di energia a cui è collegato ed alle specifiche funzioni a cui presiede.

Il Dantian inferiore o basso ha il ruolo di accumulare energia, definita Jing Qi, cioè l’energia nella sua forma più densa; la raccolta di questa energia è legata al nostro stile di vita (come mangiamo, viviamo, respiriamo, riposiamo), e si può realizzare attraverso esercizi specifici.

È collegato anche al punto Hui Yin (perineo, tra ano e genitali), definito anche la “porta della Terra”; l’energia della Terra è una forza centripeta, caratteristicamente attrattiva ed aggregante, ed è definita Yin.

Il Dantian superiore, collegato anche al punto Bai Hui (sommità della testa), è invece legato ad energie più sottili definite Shen, “energia spirituale”.

Assimilabile al terzo occhio, ha come funzione il collegamento con la forza del Cielo, centrifuga e disgregante, definita Yang.

Il Dantian medio, situato in mezzo ai due, è la sede del cosiddetto Zhen Qi, “vero Qi”; la sua è una funzione equilibrante.

Ricapitolando, i “tre tesori” sono quindi:

  • Dantian basso: Jing, energia densa, forza aggregante, Yin
  • Dantian medio: Zhen Qi, forza equilibratrice
  • Dantian alto: Shen, energia spirituale più sottile

L’Uomo, situato nel mezzo tra la forza attrattiva della Terra e la forza elevatrice del Cielo, può attraverso la pratica prendere consapevolezza di queste energie, arrivando a raccogliere e gestirle nel proprio corpo.

La pratica si compone quindi di esercizi più specifici per una funzione o per un’altra, per un centro o per l’altro, e diventa con l’esperienza sempre meno schematica e più libera e personale, determinata da ciò che percepiamo utile.